Cosa si può fare un pomeriggio di festa? Andare in grotta a fare qualche scatto.
Di grotte vicine e comode, meglio se mai viste, non sono moltissime, però qualcuna la si trova. Era comunque da un po’ che volevo vedere questa piccola cavità, dal rilievo risulta un bel pozzo e in fondo un bel salone. E’ così che ci ritroviamo in cinque, Maria, Lorenzo, Daniele, Federico e Alessio giovane. In poco tempo siamo al parcheggio dl lago di passo Coe di Folgaria, e sorpresa delle sorprese, nevica. Il meteo parla chiaro, nevischio solo per un oretta e quindi aspettiamo una mezzora e poi incomincia effettivamente a schiarire.
Decidiamo così di cambiarci e salire all’ingresso, i pochi fiocchi che ormai cadono non danno poi nemmeno fastidio. Fortuna vuole che ci siano dei bagni pubblici aperti e riscaldati, ci possiamo cambiare al caldo, non ci sembra vero. In poco più di 15 minuti, siamo in prossimità dell’ingresso, le coordinate lo danno leggermente spostato e quindi dobbiamo incominciare a girare e cercare. Poco il tempo passato e si sente gridare “TROVATO”.
Perfetto, siamo tutti li e l’ingresso bello e visibile ci carica. Lorenzo è già pronto e quindi prende la corda e parte. Dimenticavo, da informazioni ricevute, la grotta è armata solo su spitt, quindi abbiamo il trapano per essere sicuri, peccato che ci siamo dimenticati la punta e quindi lo abbiamo lasciato in macchina. Poi scopriremo che Alessio aveva una punta nello zaino. Lo seguiamo a ruota e arrivati al terrazzo del pozzo, Lorenzo è molto titubante, gli spitt sono mezzi fuori e uno addirittura si è tolto con la mano. Non si fida a scendere, cosa facciamo, risaliamo? Due metri sotto ci stanno altri due attacchi, andiamo ad armare direttamente li, la corda non sfrega comunque. In un attimo scendo e sono sul fondo, il pozzo è bello largo e si scende tutto nel vuoto. A metà si apre la sala, da rilievo sembrava molto più grande, però è bella e meritava la discesa.
Nel mentre scendono tutti, incominciamo a fare i primi scatti e poi via altre posizioni. Sul soffitto si aprono delle cupole di crollo, sotto sulla verticale il conoide di materiale, molto bello. Dopo un paio di orette a scattare, anche il freddo incomincia a pungere, siamo a oltre 1600 metri e la temperatura interna non è certo tropicale. Anche il tempo scorre e sono già le 19,30, quindi decidiamo di risalire e uscire. Per disarmare si offrono volontari Alessio e Federico, e dopo poco più di un ora siamo tutti e cinque fuori. Ci avviamo alla macchina e ovviamente il bagno caldo per cambiarci è chiuso, il cielo è uno spettacolo, tutto sereno e temperatura 0°, dobbiamo soffrire il freddo che ci siamo schivati all’andata.
Nel frattempo, mi arrivano notizie di un incidente in Lombardia, vista la situazione e i tempi lunghi per me per arrivare a casa e prepararmi nel caso servisse, mi mantengono in preallarme. Penso che si risolverà con i tecnici partiti e quindi per non farci mancare nulla ci fermiamo a mangiare qualcosa, una buona pizza in compagnia e poi tutti a casa sperando che non squilli il telefono.
Grazie a tutti, Maria, Lorenzo, Federico, Alessio giovane, Daniele.