Per preparaci al meeting SpeleoPhotoContest 2022, che si terrà in Francia a inizio maggio, abbiamo visitato una delle molte grotte presenti sull’Altopiano di Asiago.
La scelta è ricaduta sulla caverna del Sieson, imponente cavità conosciuta fin dall’antichità per via della presenza di ghiaccio perenne. Abbiamo optato per questa scelta con la speranza di fare qualche buono scatto ed al con tempo di documentare lo stato di conservazione del ghiaccio fossile, che purtroppo si sta deteriorando molto velocemente a causa del riscaldamento climatico.
L’entrata della caverna si trova a pochi minuti di camminata dal rifugio di Campolongo, facilmente raggiungibile in auto. L’ingresso è maestoso: un grande portale naturale che sprofonda in una vertiginosa voragine di quasi 50 metri, illuminata a vista da un’ampia finestra a soffitto, dove sono presenti molte stalattiti di ghiaccio lunghe diversi metri.
Una volta scesi, la voragine si presenta come un’ampia sala circolare, con diversi arrivi di acqua che ghiacciando, hanno formato delle meravigliose cascate.
A rendere ancor più spettacolare l’ambiente sono le gocce legate allo scioglimento del ghiaccio, che cadendo per molti metri, brillano alla luce del sole, creando un’atmosfera quasi fantastica.
La vista è meravigliosa e terribile allo stesso tempo. L’intero soffitto è in equilibrio precario: non è, infatti, raro sentire il fragore di crolli e smottamenti dovuti al ghiaccio che si stacca. Propio durante una sessione fotografica, due grosse stalattiti si sono disintegrate in mille pezzi a pochi metri da dove la nostra modella aveva posato! Che tempismo!
Per ritrovare i resti dell’antico ghiacciaio, ci siamo addentrati nella parte più remota e buia della grotta, scendendo per una ripida china detritica. Sulla base di questa si trova un piano ghiacciato da cui parte un piccolo cunicolo verticale. Assicurata la corda e messi i ramponi ci siamo calati all’interno, per poi trovarci in una sala meravigliosa, completamente ricoperta di ghiaccio. Illuminare la sala per dare luce alla sua naturale bellezza ed ottenere delle belle foto non è stato semplice, anzi! Maria ed io, addetti ai flashes ed all’occasione modelli, abbiamo provato ogni possibile assetto prima che Daniele ci desse il suo ok, nonostante il freddo e la stanchezza.
Dopo aver scattato diverse foto decidiamo di risalire. Nonostante la grotta sia molto breve, sono trascorse diverse ore dal nostro ingresso, quando usciamo il sole sta iniziando a calare. Camminiamo verso l’auto con la promessa di ritornare alla grotta una sera d’estate, per poter scattare una foto degli ingressi alla luce delle stelle.
Hanno partecipato all’uscita, Daniele, Alessio M, Maria, Alessio B ed io che scrivo, Lorenzo.