La chiamano oro bianco, si tratta dell'acqua, un bene essenziale per la vita. Da molti anni il sevizio geologico provinciale si adopera per tutelare questo bene prezioso, cercando di tracciare il suo deflusso sotterraneo verso le sorgenti utilizzate dall'uomo come fonte di approvvigionamento.
Noi speleologi più di una volta siamo stati chiamati per aiutare a tracciare questi fiumi sotterranei accessibili solo a personale adeguatamente preparato alla progressione in ambiente ipogeo. In questo caso siamo scesi nelle profondità dell'Abisso del Laresot in Val Noghera, nel gruppo di Brenta ad immettere del colorante naturale (fluoresceina) nel torrente principale ad una profondità di circa duecento metri. All'esterno, in prossimità delle ipotetiche sorgenti, i tecnici del servizio geologico posizionavano dei fluorimetri ossia macchinari che rilevano la presenza e la quantità di colorante passato. In questo modo si riesce a dedurre la portata e la direzione dei fiumi sotterranei.
Tutto ciò è di fondamentale importanza per la tutela e la salvaguardia del patrimonio idrogeologico della provincia, un bene di interesse pubblico che grazie all'attività esplorativa, documentativa e di tutela portata avanti dagli speleologi può essere studiato a fondo e dall'interno della montagna che ne custodisce i segreti.